Un caldo ed assolato pomeriggio tardo primaverile. L'incantevole scenario del belvedere di Piazza Allende. Sullo sfondo, l'imponente Valmarecchia, culla degli Etruschi e trono dei Malatesta.
Gli eserciti sanno da tempo che non sarà un "gioco da ragazzi". Ciò che conta non è far prigionieri, ma concentrare le forze per arrivar ad un unico obiettivo. Per compiere l'impresa hanno imparato il duro "mestiere delle armi". Per mesi hanno sfidato nemici, affrontato battaglie, versato lacrime e sangue, lasciando sul terreno morte ai vili, ma gloria per gli impavidi. Adesso il gran giorno è arrivato.
Due Re, l'un contro l'altro armati, padroni incontrastati delle loro milizie, venderanno cara la pelle per avere la meglio sull'avversario, e conquistare la corona di vincitore. Alla fine ne resterà soltanto uno.
No, non stiamo parlando dello Sbarco in Normandia, delle Crociate o della Campagna Napoleonica, ma della prima "Partita di Scacchi Viventi", interpretata dagli alunni della scuola primaria "Giulio Turci" di Torriana, che svoltasi all'interno della più ampia cornice della "Sagra della Memoria" ha visto un successo in termini di pubblico e intensità di gioco, regalando ai bambini, come agli spettatori, un'ora di emozioni e colpi di scena, dalla prima all'ultima mossa.
Protagonisti assoluti i 32 bambini che in rappresentanza di tutte le classi del plesso, travestiti da torri, alfieri, cavalli e pedoni, hanno animato il leggendario scontro tra il "Re dei Ghiacci" (Jacopo) e il "Re dei Vulcani" (Joshua), accompagnati rispettivamente dalla "Regina delle Nevi" (Giorgia) e dalla "Regina della Lava" (Margherita). Arbitro dell'incontro il "Maestro delle Cerimonie" Christian.
La partita offre da subito i decisi assalti del Re nero contrapposti alla strenua difesa del Re bianco. Uno schema interrotto dai contrattacchi del bianco e dalla costante ricerca dell'iniziativa da parte del nero.
Un finale incerto, che vede contrapposti Re, Torre e Cavallo per i bianchi e Re, Torre e Alfiere per i neri. Un veloce (ed impulsivo) scambio di mosse (il nero avrebbe potuto sfruttare la migliore posizione alla 63a mossa con Ta2+ per poi catturare la Torre avversaria in a7 anziché muovere Ae3) e sul campo rimangono i due Re ed il cavallo bianco.
Dopo 67 mosse l'esito finale dello scontro: partita patta, che in gergo scacchistico vuol dire parità. Contro ogni previsione che vedeva il nero come favorito, l'incontro sancisce il perfetto equilibrio tra le parti, quando si dice: "la genuinità dei fanciulli".
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I principali scatti dell'evento |
L'evento giunge a conclusione del progetto "Scacchi a Scuola", cui hanno partecipato tutti gli alunni della scuola primaria, suddivisi in differenti livelli, con modalità e tempi diversi e con la supervisione dell'istruttore elementare della Federazione Scacchistica Italiana, nonché docente di scuola primaria, Christian Citraro. Un progetto che ha riscosso la soddisfazione sia degli allievi che dei genitori, come ampiamente espresso dai questionari di gradimento.
Determinante per la buona riuscita il decisivo apporto di tutti i docenti, in particolare dell'insegnante Monica Castellani per il continuo sostegno ed incoraggiamento, unito al supporto del Dirigente Scolastico dell'IC Verucchio prof. Adamo Pesaresi, cui vanno i miei sinceri ringraziamenti.
Per la partita di scacchi viventi un sentito grazie anche alla signora Pia Bizzocchi per la realizzazione di parte del materiale scenico ed alle nonne di Sofia, Giulia e Gaia per i costumi.
Ma il grazie finale è per loro, i bambini, protagonisti di questo cammino, fonti inesauribili di pene come di soddisfazioni per insegnanti e genitori. Accompagnarli in questa avventura con gli scacchi, paradigma della vita, è stato per me un onore. Accompagnarli nel cammino della vita è un dovere che spetta a tutti noi, cosiddetta "società civile", perché, come dice un proverbio africano, «ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino».