10 giugno 2007

Bianchi vs Neri: la Partita

La notazione completa della sfida scacchistica vivente tra i Bianchi (capitanati da Jacopo) ed i Neri (capitanati da Joshua), finita in patta:

1. e4 e5 2. Ch3 d5 3. Cg1 dxe4 4. g4 h6 5. Ag2 g6 6. Axe4 f5 7. Ad3 h5 8. gxf5 gxf5 9. h4 e4 10. Axe4 fxe-4 11. f4 Af5 12. Th2 Dd7 13. d3 e3 14. Axe3 Ab4+ 15. c3 Af8 16. c4 Axd3 17. Cc3 Axc4 18. Dxd7+ Rxd7 19. b3 Ad3 20. O-O-O Aa3+ 21. Rd2 Aa6 22. Re1+ Re7 23. Cge2 Th6 24. Tg2 Te6 25. Txg8 Txe3 26. b4 Txe2+ 27. Cxe2 Axb4+ 28. Rf2 Ac5+ 29. Rf3 Rf7 30. Tg5 b6 31. Txh5 Ab7+ 32. Rg3 Cd7 33. Th7+ Re8 34. Thxd7 Ac6 35. Th7 Ae4 36. Th5 Ag6 37. Th8+ Af8 38. h5 Ac2 39. Td2 Aa4 40. h6 Rf7 41. Th7+ Rg8 42. Txc7 Axh6 43. Tc4 Ab5 44. Tc1 Te8 45. Te1 a5 46. a4 Axa4 47. Ta2 Ab3 48. Ta3 Te3+ 49. Rf2 Th3 50. Txb3 Txb3 51. Cd4 Tb2+ 52. Ce2 a4 53. Tc1 Af8 54. Ta1 Ac5+ 55. Re1 a3 56. Cc3 Af2+ 57. Rd1 Ae3 58. Txa3 Axf4 59. Ta8+ Rf7 60. Ta7+ Re6 61. Ca4 Td2+ 62. Rc1 Re5 63. Cxb6 Ae3 64. Cc4+ Re4 65. Cxd2+ Rd3 66. Ta3+ Rd4 67. Txe3 Rxe3 Patta.

La Partita di Scacchi Viventi

Un caldo ed assolato pomeriggio tardo primaverile. L'incantevole scenario del belvedere di Piazza Allende. Sullo sfondo, l'imponente Valmarecchia, culla degli Etruschi e trono dei Malatesta.

Torriana, domenica 10 giugno 2007: il giorno più lungo, il teatro di uno scontro epico.

Gli eserciti sanno da tempo che non sarà un "gioco da ragazzi". Ciò che conta non è far prigionieri, ma concentrare le forze per arrivar ad un unico obiettivo. Per compiere l'impresa hanno imparato il duro "mestiere delle armi". Per mesi hanno sfidato nemici, affrontato battaglie, versato lacrime e sangue, lasciando sul terreno morte ai vili, ma gloria per gli impavidi. Adesso il gran giorno è arrivato.
Due Re, l'un contro l'altro armati, padroni incontrastati delle loro milizie, venderanno cara la pelle per avere la meglio sull'avversario, e conquistare la corona di vincitore. Alla fine ne resterà soltanto uno.

No, non stiamo parlando dello Sbarco in Normandia, delle Crociate o della Campagna Napoleonica, ma della prima "Partita di Scacchi Viventi", interpretata dagli alunni della scuola primaria "Giulio Turci" di Torriana, che svoltasi all'interno della più ampia cornice della "Sagra della Memoria" ha visto un successo in termini di pubblico e intensità di gioco, regalando ai bambini, come agli spettatori, un'ora di emozioni e colpi di scena, dalla prima all'ultima mossa.
Protagonisti assoluti i 32 bambini che in rappresentanza di tutte le classi del plesso, travestiti da torri, alfieri, cavalli e pedoni, hanno animato il leggendario scontro tra il "Re dei Ghiacci" (Jacopo) e il "Re dei Vulcani" (Joshua), accompagnati rispettivamente dalla "Regina delle Nevi" (Giorgia) e dalla "Regina della Lava" (Margherita). Arbitro dell'incontro il "Maestro delle Cerimonie" Christian.

La partita offre da subito i decisi assalti del Re nero contrapposti alla strenua difesa del Re bianco. Uno schema interrotto dai contrattacchi del bianco e dalla costante ricerca dell'iniziativa da parte del nero.
Un finale incerto, che vede contrapposti Re, Torre e Cavallo per i bianchi e Re, Torre e Alfiere per i neri. Un veloce (ed impulsivo) scambio di mosse (il nero avrebbe potuto sfruttare la migliore posizione alla 63a mossa con Ta2+ per poi catturare la Torre avversaria in a7 anziché muovere Ae3) e sul campo rimangono i due Re ed il cavallo bianco.
Dopo 67 mosse l'esito finale dello scontro: partita patta, che in gergo scacchistico vuol dire parità. Contro ogni previsione che vedeva il nero come favorito, l'incontro sancisce il perfetto equilibrio tra le parti, quando si dice: "la genuinità dei fanciulli".

I principali scatti dell'evento
L'evento giunge a conclusione del progetto "Scacchi a Scuola", cui hanno partecipato tutti gli alunni della scuola primaria, suddivisi in differenti livelli, con modalità e tempi diversi e con la supervisione dell'istruttore elementare della Federazione Scacchistica Italiana, nonché docente di scuola primaria, Christian Citraro. Un progetto che ha riscosso la soddisfazione sia degli allievi che dei genitori, come ampiamente espresso dai questionari di gradimento.

Determinante per la buona riuscita il decisivo apporto di tutti i docenti, in particolare dell'insegnante Monica Castellani per il continuo sostegno ed incoraggiamento, unito al supporto del Dirigente Scolastico dell'IC Verucchio prof. Adamo Pesaresi, cui vanno i miei sinceri ringraziamenti.
Per la partita di scacchi viventi un sentito grazie anche alla signora Pia Bizzocchi per la realizzazione di parte del materiale scenico ed alle nonne di Sofia, Giulia e Gaia per i costumi.

Ma il grazie finale è per loro, i bambini, protagonisti di questo cammino, fonti inesauribili di pene come di soddisfazioni per insegnanti e genitori. Accompagnarli in questa avventura con gli scacchi, paradigma della vita, è stato per me un onore. Accompagnarli nel cammino della vita è un dovere che spetta a tutti noi, cosiddetta "società civile", perché, come dice un proverbio africano, «ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino».

9 aprile 2007

Poesia Scacchistica

Ecco, l'Alfiere che va in diagonale
e frena con un pedale,
poi c'è la Torre
che corre, che corre.
Una Regina che non sa dove andare
e così continua a cercare,
intanto il Re sta facendo un buon pasto
e con i suoi figli si mette a posto.

 
V.D.G.

Classe IV Scuola Primaria "Giulio Turci" di Torriana

6 aprile 2007

Scacco Matto a Torriana


"Il gioco degli scacchi è una potente arma di cultura intellettuale", recitava uno slogan per il congresso generale dell'Unione Sovietica del 1924. Parafrasando quanto affermato più di ottant'anni fa potremmo oggigiorno sostenere come "gli scacchi sono un'arma potente di cultura pedagogica, educativa e didattica".
Sviluppo mentale, formazione del carattere e della coscienza sociale sono i principali obiettivi didattici sui quali si fonda il progetto "Scacchi a Scuola", attualmente in corso nella "Scuola Primaria Giulio Turci" di Torriana, che vede coinvolte tutte le cinque classi del plesso, suddivise in differenti livelli, con modalità e tempi diversi e con il supporto dell'istruttore scolastico della Federazione Scacchistica Italiana, nonché docente di scuola primaria, Christian Citraro.

Questo progetto vuole provare a smentire i principali luoghi comuni che vogliono gli scacchi esibirsi solamente in ambiti un po' esclusivi, da un pubblico prevalentemente adulto, o che richieda degli ambienti speciali, quieti e solitari, adatti a delle attività ritenute "massimamente cerebrali".
Il gioco degli scacchi è strettamente collegato alle varie discipline scolastiche e, pertanto, questo progetto sostiene un'attività che facilmente si inserisce nell'iter scolastico, offrendo agli studenti occasioni di crescita umana e civile e di uso intelligente del tempo libero.
Chi pratica questa disciplina, in generale, acquisisce maggiore capacità di concentrazione e potenzia, senza sforzo, le caratteristiche elaborative del cervello con notevoli effetti benefici anche in altri campi, come l'organizzazione del proprio lavoro o l'apprendimento delle materie scolastiche.

Alcuni scatti realizzati durante il Progetto
Un'esperienza, prima ancora che un progetto, che vuole essere anzitutto un percorso di crescita, cognitiva e relazionale, perché, per usare le parole di Benjamin Franklin del 1779 «la vita è una specie di gioco di scacchi, in cui abbiamo spesso dei punti da guadagnare e dei competitori o avversari con cui contendere; e in cui c'è una gran varietà di buoni e cattivi eventi, i quali sono, entro certi limiti, effetti della prudenza o della mancanza della medesima». Parole che possono sintetizzarsi, se mi è consentita la semplificazione, nel motto "gli scacchi come paradigma della vita".

In un mondo sempre più globalizzato e tecnologico ma diviso dalla prospettiva dello scontro di civiltà, la natura trascendente del gioco degli scacchi mette insieme Oriente ed Occidente. Nato in India nel VI secolo d.C., è stato protagonista di una lunga staffetta tra popoli: dai Persiani, passando per gli Arabi, per poi approdare in Europa intorno all'anno Mille.
Tanti buoni propositi quindi, che vogliono porre gli scacchi come un nuovo "centro d'interesse" per i più giovani, quella "thumb generation", la generazione del pollice, che corre alla velocità della luce ma che grazie ad un gioco antico, scandito da ritmi lenti, può ancora riprendersi il proprio tempo, ritrovando se stessa.

Ce la faranno? Non è dato sapere... un vecchio adagio recita tuttavia: "gli scacchi sono un mare in cui una zanzara può bere ed un elefante annegarsi".