2 novembre 2012

Laboratori A.S. 2012/2013

La Scuola Primaria "Don Milani" di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica Statale di Castel San Pietro Terme (BO), darà il via, durante l'Anno Scolastico 2012/2013, a numerosi laboratori ludici.

A curarli sarà il docente di scuola primaria e divulgatore ludico Christian Citraro, che avvalendosi della collaborazione delle docenti del plesso attuerà, lungo il corso dell'anno scolastico, i diversi laboratori.

Le proposte ludiche riguarderanno, nell'ordine, le seguenti classi, secondo il presente calendario:
I dettagli e le photogallery di ciascun laboratorio saranno pubblicati, rispettivamente, nei successivi post del "Blog" e nella sezione "Laboratori" del sito web HomoLudens.it.

26 giugno 2012

Laboratorio Sperimentale Ludico

La Scuola Primaria "Don Milani" di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme (BO), ha dato vita nel corso dell'anno scolastico 2011/2012 ad un piccolo laboratorio ludico, nel quale si sono sperimentate brevi, divertenti e diversificate attività, con significative ricadute didattiche nelle discipline scolastiche.

Il progetto, denominato "Oltre le Parole e i Numeri", svoltosi dal 23 gennaio al 4 giugno 2012, ha accompagnato in orario curricolare pomeridiano, per ben 16 incontri di un'ora ciascuno, 4 alunni di 3A, ai quali si sono aggiunti a rotazione i restanti compagni, coordinati dal docente di classe ed esperto di giochi Christian Citraro. L'esigenza del piccolo gruppo nasce sia dagli specifici bisogni didattico-educativi della classe che dalla necessità di sperimentare in un contesto contenuto l'ampio ventaglio di proposte ed esperienze ludiche generate dall'esperto, in un'ottica di ricerca-azione che tenga conto delle tappe evolutive del bambino e delle sue naturali inclinazioni ed interessi, nella chiara prospettiva di uno sviluppo futuro in gruppi più ampi di alunni e/o classi verso attività ludiche mirate.
L'esperienza si è dimostrata un ottimo banco di prova in vista degli anni a venire, con feedback positivi da parte di tutti i partecipanti e con l'ambizione di proporre la prassi e la cultura ludica come nuovo centro d'interesse scolastico.

Italiano e Matematica le discipline coinvolte. Tenuto conto della multidisciplinarietà dell'intervento, i principali obiettivi didattici del laboratorio sono stati:
  • Educare all'ascolto.
  • Migliorare le capacità di attenzione/concentrazione.
  • Favorire i processi logici.
  • Accrescere le potenzialità espressive e comunicative.
  • Perfezionare le capacità esecutive, nell'ambito di messaggi e contesti specifici.
I contenuti linguistici, geometrici e matematici sono stati rispettivamente rivolti ad aspetti di comprensione e riflessione linguistica, calcolo e logica razionale.
Ciascun percorso ha avuto al suo interno una parte propedeutica ed una parte propriamente ludica, fatta di giochi linguistici e astratti.

Da sx: il Paroliamo e lo Scrabble
Il percorso linguistico è iniziato proponendo agli allievi la conoscenza, creazione e risoluzione di semplici Cruciverba, la lettura ed il commento scherzoso di noti Scioglilingua, la conoscenza e risoluzione di semplici e curiosi Anagrammi. In seguito si è dato spazio ai giochi linguistici "Paroliamo" e "Scrabble".



Da sx: il Wari, il Go, il Blokus
Il percorso logico-matematico è incominciato, parallelamente a quello linguistico, con la conoscenza, creazione e risoluzione di semplici Crucinumeri, per poi passare ai giochi logici Torre di Hanoi ed ai classici Sudoku per bambini. Largo spazio nei successivi incontri ai giochi astratti "Wari", "Go" (nella versione semplificata dell'Atari-Go) e "Blokus".

A fine percorso tutti gli allievi hanno manifestato la voglia di ripetere l'esperienza, rivelando le proprie preferenze e desiderata (fatte di proposte reali ma anche fantascientifiche!!!) per i successivi anni di scuola primaria.

Non rimane che accontentarli... ;-)

*** Post consultabile anche su "Ludendo Docere" - Blog Ludico-Didattico di Christian Citraro

25 giugno 2012

S-cakes

[di Avv. Giovanni R. Patti, da "In Aevum", Rivista dell'Istituto San Michele di Acireale, N° 22, Maggio 2012, pag. 8]

Ritenete che la prima cosa a cui si pensi quando si riceve in regalo una scatola di cioccolatini sia quella di cominciare a mangiarli? Naturalmente (e questo soprattutto quando i cioccolatini siano della Antica Cioccolateria Acese, una ditta siciliana –di Aci S. Antonio (CT)- che proprio sui sapori siciliani fa leva per proporre prodotti dai gusti originali).


Talvolta però può aversi una qualche deformazione mentale, e il ‘mangiarli’ a cui si pensa sia l’esito di una mossa di gioco da scacchiera.


La scatola dei "giocolatini"
È questa la prima impressione che si è avuta al ricevere in regalo una confezione di 18 cioccolatini assortiti proprio della Antica Cioccolateria Acese, equamente divisi in nove al gusto di cioccolato fondente e in nove al latte, in una scatola quadrata che già da sé ricorda immediatamente un gioco da tavolo.


Il gioco da scacchiera che ha sollecitato l’impressione (e questo è ancor più strano) non esiste, ma è stato inventato al momento, proprio guardando la confezione di questi dolci (cakes): gli S-cakes.

Il nome è stato così ideato perché possiamo vagamente considerare il gioco una variante degli scacchi, dato che richiede una scacchiera di 5 x 5 caselle, e i cui pezzi sono proprio i cioccolatini che assumono il ruolo che nella quasi totalità è quello dei noti pezzi degli scacchi. 


Essi si possono così elencare (nella foto dal basso in alto e da destra a sinistra, in uno con il gusto del cioccolatino corrispondente): in prima fila,R– due Re (Gianduia dell’Etna); A– due Alfieri (Zagara); in seconda fila, alle estremità, T– due Torri (Fichi); al centro, due p- pedoni (Nocciola); in terza fila, alle estremità, Rg– due Regine (Pistacchio di Bronte) e altri quattro pedoni (quelli più vicino alla Regina a sinistra al gusto di Mandarino, gli altri due al gusto di Mandorla di Sicilia); in quarta fila, alle estremità, C– due Cavalli (al gusto di Malvasia delle Lipari); al centro Rs– due Riservisti (al gusto di Arancia).


Come si sarà notato esiste un pezzo identico sia per il cioccolato fondente che per quello al latte: il che permette di formare due schieramenti con un numero uguale di pezzi, come i bianchi e i neri degli scacchi.


I due schieramenti si dispongono nella scacchiera secondo il seguente ordine:


Re
T
Rg
C
A

p
p
p







p
p
p

A
C
Rg
T
Re



La disposizione dei "pezzi"
I pezzi muovono come nel gioco degli scacchi (Torre: verticalmente o orizzontalmente; Alfiere: diagonalmente; Regina: verticalmente o orizzontalmente o diagonalmente; Re: come la Regina, ma di una sola casella per volta; Cavallo: con una mossa a L, e cioè –anche scavalcando altre pedine- una casella verticale e due orizzontali; due verticali e una orizzontale; una orizzontale e due verticali; due orizzontali e una verticale).


Rispetto agli scacchi i pedoni muovono come la Torre, ma di una casella per volta, ed eliminano il pezzo più vicino in diagonale alla propria casella.


L’eliminazione anche per tutti gli altri pezzi avviene prendendo il posto nella casella del pezzo ‘mangiato’.
Il Riservista è una pedina che non esiste negli scacchi. Nel nostro gioco sostituisce a scelta del giocatore o una Torre, o un Alfiere o un Cavallo già eliminato (e il cioccolatino-pezzo prescelto si porrà sulla base rotonda del cioccolatino del Riservista). In altre parole, è un modo per recuperare al gioco un altro pezzo con le stesse funzioni di uno eliminato, attingendo alla ‘riserva’ dell’esercito –da qui il nome- (e per questo Re e Regina non possono essere sostituiti). Il Riservista “prende posto” nello scacchiere (e cioè viene collocato in una casella a piacimento) al posto di una mossa.



Alla fine, come negli scacchi, vince chi dà scacco matto al Re, costringendolo comunque a muovere in una casella in cui sarà eliminato.

Importante: In assenza dei 'giocolatini' si possono utilizzare i pezzi degli scacchi e due pedine della dama (quest'ultime per il ruolo del riservista).
  


***


In conclusione è d’uopo un’avvertenza. Questo gioco ha una sola controindicazione: che i pezzi finiscono per essere mangiati veramente e –alla fine- è già un’impresa riuscire a giocare qualche partita o poco più senza che si stia già cominciando a digerirli.



GIOVANNI R. PATTI



[Si ringrazia Christian Citraro –appassionato di giochi da tavolo- il cui gentile pensiero della scatola di cioccolatini ha suscitato in chi scrive il sottile pensiero del gioco.]

*** Da "In Aevum", Rivista dell'Istituto San Michele di Acireale, N° 22, Maggio 2012, pag. 8.